Casacastalda
Casacastalda è di origine longobarda poiché è certo che nel 763 d.C. Erno o Ernesto Castaldo, un longobardo al seguito di Totila, costruì un castello e da qui la derivazione del nome “Castrum Casagaldi”, “Domus Castalda”, “Casa Castalde” ovvero la “Casa del Castaldo”.
Alla fine del XII secolo l’imperatore Federico Barbarossa pose il territorio alle dipendenze del monastero benedettino di S. Maria Assunta di Valfabbrica.
Dopo essere stato occupato dai conti Serra Brunamonti, poi dai conti Suppolini di Gubbio, nel 1257 Guido Monaldo di Suppolino lo cedette al Comune di Perugia e quindi entrò sotto il diretto dominio del Papa.
Il castello fu distrutto dai perugini e la sua ricostruzione, voluta sempre da Perugia nel 1433, lo pose entro limiti più ristretti nella sua attuale forma a “diamante”, munito di forme di difesa tra cui tre torrioni di sicurezza che costituiscono anche le tre porte del castello: Porta Perugina a sud, Porta del Giglio a nord e Porta Eugubina ad ovest.
Nel 1500 Cesare Borgia, avanzando nella lotta contro Perugia, occupò Casacastalda che successivamente cedette alle truppe del Duca di Orvieto.
Con lo Statuto del 1528 Perugia concesse a Casacastalda lo Status di libero Comune; esiste un timbro metallico del 1590 del Comune di Casacastalda con lo stemma di due torri merlate sovrapposte sulle quali è posto il Grifo di Perugia.
Sconfitto il governo pontificio per opera delle truppe francesi nel 1798, il Comune di Casacastalda entrò nella Repubblica Romana cantone di Gualdo Tadino, dipendente da Perugia.
Nel 1814, caduto Napoleone, Casacastalda non sarà più Comune ma, sotto le dirette dipendenze di Perugia, assegnata definitivamente a Valfabbrica del cui territorio comunale costituisce tuttora parte integrante.
La chiesa parrocchiale di S.M. Assunta era anticamente una delle 15 pievi della diocesi di Nocera e contiene un bellissimo trittico di Matteo da Gualdo e una campana del XVI secolo.
Il Santuario della Madonna dell’Olmo risale al XV secolo e le pareti affrescate presentano alcune opere attribuite sempre a Matteo da Gualdo.
Attualmente sono in corso degli studi su ipotesi di antiche presenze templari.