Coccorano

Coccorano

L’origine della località Coccorano risalirebbe agli inizi del feudalesimo in Italia, al tempo delle calate degli imperatori germanici.

Si può affermare che il castello primitivo risalga all’XI secolo, tuttavia i suoi resti fanno supporre che sia stato ampliato ed adeguato nei modi di difesa tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo.
 
Il territorio circostante era l’importante feudo dei Conti di Coccorano, chiamati poi Bigazzini, la cui origine e nobiltà risaliva fin all’anno 1060, epoca in cui Rinaldo (o Ranaldo), capostipite di questa antica famiglia eugubina, ottenne titoli ed onoranze da S. Edoardo detto il Confessore, glorioso Re d’Inghilterra.
Il conte Ugolino I era il cugino di Favarone di Offreduccio padre di Santa Chiara di Assisi, la quale da piccola era spesso in visita al castello.
Jacopo Bigazzini, fervente ammiratore di San Francesco, accolse a Coccorano il Santo a cui donò il terreno di Caprignone, dove con la chiesetta venne eretto un piccolo cenobio.
A questa famiglia apparteneva anche il beato Paolino da Coccorano  (Aldobrando Bigazzini), al quale sono stati riconosciuti dei miracoli, che guidò un convento silvestrino nel terreno di Sambuco fino alla sua morte avvenuta nel 1280.
 
Nel 1232 il castello faceva parte del territorio di Assisi, mentre nel 1258 i signori di Coccorano si sottomettono a Perugia in guerra con Gubbio.
Nel 1393 nel castello di Coccorano trovarono protezione e rifugio molti perugini, scampati alla carneficina scatenata contro i Baglioni dalla fazione popolare dei Raspanti.
Appartenuto per lo più agli eugubini, fu sempre un luogo di confine con Assisi e Perugia: si hanno infatti notizie di numerose dispute per il controllo del territorio poiché la torre di Coccorano, dotata di due aperture e alta circa 20 metri, era molto ambita per la sua favorevole posizione con vista sulla valle; quando Gubbio passò al Ducato di Urbino sorse anche una disputa tra Perugia e i Montefeltro, con la firma di pace avvenuta nel vicino castello di Biscina.
Nel 1535 nella lotta tra il Papato e Urbino per il castello di Valfabbrica, Coccorano questa volta “ospita e foraggia” le truppe di Papa Paolo III Farnese per ben 14 giorni.
 
Per quanto riguarda i resti è certo che attorno al nucleo castellare esisteva una muraglia di difesa, il cui perimetro era di circa 350 metri. Tra le finestre sulla corte si scorge un arco in pietra recante la scritta “C I B – I H S” che interpreteremmo “Conte Giacomo Bigazzini”.
 
Nel 1929 entra a far parte del territorio comunale di Valfabbrica.
 
La chiesa di S. Antimo, di origine medievale non lontana dal castello, è stata recentemente restaurata e contiene una particolare pietra d’altare con parole incise risalenti al 1157.