Poggio San Dionisio

Poggio San Dionisio

Il nome Poggio San Dionisio o Dionigi deriva dal fatto che la chiesa parrocchiale è dedicata al Santo Areopagita. È stato ed è anche chiamato Poggio di Sotto o Inferiore per distinguerlo da Poggio Morico o Superiore.

Nel medioevo la denominazione era Poggio del Priore, poiché il feudo era alle dipendenze del monastero benedettino S.M. Assunta di Valfabbrica; nei pressi vi era un allevamento di suini che serviva soprattutto al sostentamento alimentare dei monaci, tantoché nello stesso periodo questa località era chiamata “porcile”, nome che compare proprio così nel documento ufficiale del 1177 con cui l’imperatore Federico Barbarossa riassegna il terreno del Poggio, dopo un’usurpazione, all’abbazia di Valfabbrica.
 
Nel 1232 la località del Poggio era balìa di Assisi ed aveva 50 fuochi (famiglie).
Il castello era abitato dai Conti Offreducci, famiglia nobile che annovera anche due vescovi alla fine del XIII secolo.
Nel 1415 vennero fatte alcune divisioni territoriali ed è certo che nel 1417 era ancora balìa assisana.
Nel 1469 risultava invece sottomesso ai perugini e così anche nel 1500 Perugia teneva sotto la propria giurisdizione il territorio e il castello, con i Baglioni o chi per essi che abitavano saltuariamente nel mastio.
Nel 1546 gli abitanti fecero istanza per ottenere condizioni favorevoli dalla sottomissione a Perugia e alla fine le ottennero.
Nel 1779 risulta ancora appartenente alla città di Perugia.
 
Il borgo era protetto da un’importante cinta muraria tuttora visibile nei resti.
La torre anticamente aveva un imbocco dalla parte verso la valle, sotto il piede della torre stessa. L’imbocco fa intravedere un corridoio sotterraneo con direzione verso il pozzo del Comune, sito a valle lungo la strada per il Capoluogo. Si tratta probabilmente di un antico accesso strategico, per il rifornimento dell’acqua oppure solo un semplice sottosuolo riservato.
 
Nella chiesa parrocchiale di S. Dionisio sono conservate alcune opere artistiche.