Monteverde
Nel XII secolo Monteverde si trovava nel territorio civile ed ecclesiastico di Assisi, ricordato da papa Innocenzo III nel 1198 al vescovo Guido, col nome di “Monte Aldone”.
Con ogni probabilità il nome Aldone derivava dalla lingua longobarda con significato di “Monte degli Aldi”, cioè i servi, gli schiavi, forse quelli fatti dai Longobardi per sopraffazione o essi stessi sopraffatti dai Franchi; forse luogo di prigione, di isolamento o di lavori forzati.
L’attuale denominazione Monteverde potrebbe essere richiamo, oltre che alla copertura del terreno con estesi querceti, anche al periodo dell’affrancazione dei servi della gleba.
Dal catasto del 1232 risultavano 27 famiglie: tra esse si notava un valoroso soldato Mercede, ma soprattutto Favarone di Offreduccio padre di Santa Chiara di Assisi.
Tra i suoi antichi abitanti si possono annoverare anche due tra le prime compagne di S. Chiara nel monastero di S. Damiano: sono le sorelle Matilde ed Agnina figlie di Tommasino, signore di Monteverde.
Nel 1276 a Monteverde c’era un castello in località oggi detta “Monteverdaccio”, ed era quello di Tommasino perugino ed un altro, quello di Monte Aldone, detto comunemente “Oddone” che gli restava sopra, e Torre Ranca, oggi denominata “Torranca”, sotto.
Nel 1383 Perugia ed Assisi erano in lotta: Perugia, che disponeva di truppe a Petrignano, assalì e distrusse il castello di Rosciano che teneva parte assisana, cosicché i castelli di Monteverde e Torranca, di Sterpeto e S. Gregorio con la Rocchicciola, “per paura si diedero ai Perugini”, ma nel 1386 Assisi sollecitò Monteverde a fare buona guardia al proprio castello.
Il castello di Monteverde è figurato, tra quelli nel palazzo comunale di Assisi, che nel 1469 pagò “10 libbre di denari” per il Perdono di S. Maria degli Angeli.
Nel 1728 vennero segnati i confini esatti tra il Comune di Assisi e Valfabbrica, ma nel 1730 Monteverde era ancora tra i castelli del contado di Assisi, mentre nel 1858 risultava nel Comune di Perugia.
La chiesetta del paesino è dedicata a San Michele Arcangelo e una delle campane risale al XVII secolo (1629).