Chiesa di Santa Maria Assunta - Valfabbrica

Chiesa di Santa Maria Assunta - Valfabbrica

La Chiesa di Santa Maria Assunta di Valfabbrica è la chiesa parrocchiale di Valfabbrica ed è la più recente in ordine storico.

La sua edificazione cominciò nel 1959, la consacrazione e l’inaugurazione avvennero nel 1960, con una lapide posta all’ingresso che ricorda gli eventi (“Chiesa e casa parrocchiale – costruita con il contributo dello Stato completato con le offerte dei fedeli…”).
La dedicazione “Santa Maria Assunta” è la stessa dell’abbazia benedettina dal momento che, dal giorno dell’inaugurazione, ne ha preso il posto come chiesa principale della parrocchia di Valfabbrica, benché per tanti anni sia stata utilizzata la chiesa comunale di San Sebastiano.
 
Il suo campanile ospita delle campane che erano del Comune di Valfabbrica, inizialmente poste sull’ex torre campanaria della piazza, che hanno una storia particolare ben documentata (fusione con alcune più vecchie, ecc…) e ci vennero traslate dopo una solenne processione e celebrazione in favore di questa nuova chiesa.
 
All’interno ci sono delle vetrate colorate con raffigurazioni di immagini bibliche e della vita di Maria in stile bizantineggiante, alcune realizzate subito, altre qualche anno dopo l’inaugurazione.
Dal 1985 in poi le pareti sono state decorate con molte opere artistiche del pittore contemporaneo locale Ennio Boccacci: nella parte superiore della navata presenta storie della “Vita di Gesù” a destra e “Storie della Vita di Maria” a sinistra. Entrambe le fasce pittoriche, in maniera pressoché  speculare, hanno inizio con “La Presentazione al Tempio” e si concludono, nel transetto, con l'”Ascensione” da una parte e l'”Assunzione” dall'altra. Nella controfacciata, invece, trovano posto le due tavole delle “Beatitudini” e della “Remissione dei peccati”, poste ai lati della “Trinità”.
 
Da qualche anno all’interno vi sono state poste anche due importanti opere antiche:
l’affresco restaurato della “Madonna col Bambino tra S. Michele Arcangelo e S. Antonio Abate”, della prima metà del XV secolo, che originariamente si trovava nell’edicola della cappella di S. Antonio in Via Castellana;
il quadro della “Madonna col Bambino tra Angeli e Santi”, della prima metà del XVII secolo, che originariamente si trovava nella chiesetta della Madonna del Chiascio.
 
Una curiosità: il pavimento in marmo presenta i segni di alcuni fossili.